
Il settore del trasporto merci su gomma in Italia è responsabile di circa il 25% delle emissioni di CO₂ del comparto trasporti nazionale, secondo i dati Eurostat 2024. Con l'80% delle merci che viaggia su strada nella Penisola, la transizione verso carburanti alternativi non è più un'opzione differibile, ma una necessità strategica per garantire competitività e conformità normativa.
Per le aziende di trasporti specializzati come Bergamin SRL, che movimenta quotidianamente materiali inerti pesanti con carichi che possono superare le 30 tonnellate, la sfida è duplice: ridurre drasticamente l'impatto ambientale senza compromettere l'efficienza operativa e l'affidabilità del servizio. La soluzione emerge dall'adozione progressiva di carburanti alternativi avanzati, in particolare HVO (Hydrotreated Vegetable Oil), biometano e le prime sperimentazioni con l'idrogeno.
Questo articolo esplorerà in dettaglio le tecnologie attualmente disponibili sul mercato, analizzando vantaggi operativi, compatibilità con le flotte esistenti, impatto economico e prospettive future. Vedremo come l'integrazione di questi carburanti rappresenti un elemento chiave della strategia di sostenibilità nel trasporto di materiali inerti, settore tradizionalmente energivoro ma ora protagonista di una trasformazione epocale.
I carburanti alternativi sono combustibili derivati da fonti diverse dal petrolio greggio tradizionale, progettati per ridurre le emissioni inquinanti e la dipendenza dai combustibili fossili. Nel contesto del trasporto pesante, tre soluzioni emergono come le più promettenti:
HVO (Hydrotreated Vegetable Oil): diesel paraffinico sintetico ottenuto attraverso l'idrogenazione di oli vegetali e grassi di scarto. Il processo di raffinazione avanzata produce un carburante chimicamente identico al diesel fossile ma con un profilo emissivo drasticamente migliorato. L'HVO di Eni, commercializzato come HVOlution, rappresenta uno dei prodotti più avanzati disponibili sul mercato italiano.
Biometano: metano prodotto dalla digestione anaerobica di biomasse organiche (scarti agricoli, fanghi di depurazione, frazione organica dei rifiuti urbani) e successivamente raffinato per raggiungere gli standard del gas naturale. Utilizzabile nei motori a gas naturale compresso (CNG) o liquefatto (LNG), offre prestazioni comparabili al diesel nei motori appositamente configurati.
Idrogeno: elemento chimico che può alimentare celle a combustibile per produrre energia elettrica o essere utilizzato in motori a combustione interna modificati. Sebbene ancora in fase di sviluppo per il trasporto pesante, l'idrogeno verde (prodotto da elettrolisi alimentata da energie rinnovabili) rappresenta la soluzione a emissioni zero più promettente per il lungo termine.
Secondo il Rapporto Statistico 2024 del Gestore dei Servizi Energetici (GSE), in Italia la quota di biocarburanti avanzati nel settore trasporti ha raggiunto il 4,2% del totale dei consumi nel 2023, con una crescita annua del 18%. L'HVO, in particolare, ha registrato un'impennata di utilizzo nel segmento del trasporto pesante, con oltre 1.200 flotte aziendali che hanno adottato questo carburante nelle regioni del Nord Italia.
Il mercato europeo del biometano per autotrazione conta attualmente oltre 4.500 stazioni di rifornimento, con l'Italia che ne ospita circa 1.400, principalmente concentrate in Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto. La European Biogas Association stima che entro il 2030 il biometano potrà soddisfare fino al 20% del fabbisogno energetico del trasporto pesante europeo.
Per quanto riguarda l'idrogeno, le stazioni di rifornimento sono ancora limitate (37 in Italia a fine 2023), ma il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) ha destinato 3,6 miliardi di euro allo sviluppo dell'intera filiera dell'idrogeno, con l'obiettivo di raggiungere 250 stazioni entro il 2026.
L'HVO rappresenta attualmente la soluzione più matura e immediatamente implementabile. Secondo i test condotti dal Joint Research Centre della Commissione Europea, questo carburante consente una riduzione delle emissioni di CO₂ fino al 90% rispetto al diesel fossile su base Well-to-Wheel (dall'estrazione alla combustione). Le emissioni di particolato (PM10) diminuiscono fino al 33%, mentre gli ossidi di azoto (NOx) si riducono dell'8-10%.
Il biometano offre prestazioni comparabili: secondo ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), un veicolo pesante alimentato a biometano emette il 97% in meno di CO₂ rispetto a un equivalente diesel, con abbattimenti del 95% per il particolato e del 60% per gli NOx. Questi valori assumono particolare rilevanza per le aziende che operano in aree metropolitane o zone a traffico limitato.
L'idrogeno verde, utilizzato in celle a combustibile, rappresenta l'unica soluzione a emissioni zero allo scarico, producendo esclusivamente vapore acqueo. Tuttavia, l'attuale processo di produzione rende il bilancio complessivo dipendente dalla fonte energetica utilizzata per l'elettrolisi.
Uno dei vantaggi più rilevanti dell'HVO è la compatibilità totale con i motori diesel Euro 5 e Euro 6 senza alcuna modifica tecnica. Questa caratteristica permette un'adozione immediata e reversibile: i veicoli possono alternare diesel fossile e HVO senza necessità di conversione o adattamenti meccanici. Numerose aziende di trasporto hanno verificato questa compatibilità su flotte eterogenee, constatando l'assenza di problematiche tecniche anche su mezzi con elevati chilometraggi.
Il biometano richiede invece veicoli appositamente configurati (CNG/LNG), il che comporta un investimento iniziale più significativo. Tuttavia, i costruttori hanno progressivamente esteso l'offerta: Iveco, Scania e Volvo propongono oggi intere gamme di trattori stradali e rimorchi alimentati a gas naturale, con autonomie che raggiungono i 1.600 km per i modelli LNG.
L'idrogeno necessita di veicoli dedicati con celle a combustibile o motori termici specifici, attualmente disponibili solo in configurazioni prototipali o in piccole serie. Il costo d'acquisto rimane elevato (fino a 3 volte superiore a un equivalente diesel), limitandone la diffusione commerciale.
Il differenziale di prezzo tra HVO e diesel fossile si attesta mediamente sul +15-20% al litro (dati Staffetta Quotidiana, settembre 2024). Tuttavia, questo gap viene parzialmente compensato da:
Per il biometano, il costo al kg si aggira attorno a 1,40-1,60 euro (equivalente energetico a circa 1,8 litri di diesel), con un risparmio potenziale del 25-30% rispetto al diesel in condizioni ottimali di mercato. L'investimento iniziale per un veicolo LNG si ammortizza mediamente in 4-5 anni per percorrenze superiori a 100.000 km/anno.

Il trasporto di materiali inerti presenta caratteristiche operative peculiari che influenzano la scelta dei carburanti alternativi. I carichi pesanti (ghiaia, sabbia, ballast ferroviario) richiedono potenza costante e affidabilità assoluta, con percorrenze che nelle aree del Triveneto e della Lombardia raramente superano i 200 km per tratta ma si concentrano in cicli multipli giornalieri.
La tipologia di mezzi prevalente – autoarticolati con semirimorchi ribaltabili o walking floor di grande capacità – necessita di motori ad alta coppia per gestire scarichi in pendenza e partenze a pieno carico. Queste condizioni operative rendono fondamentale la scelta di soluzioni energetiche che garantiscano prestazioni costanti anche nelle situazioni più impegnative.
Bergamin Trasporti sta attivamente sperimentando l'utilizzo dell'HVO su una parte significativa della propria flotta dedicata al trasporto di materiali inerti. L'azienda ha scelto questa soluzione per la sua compatibilità immediata con i veicoli esistenti e per la possibilità di implementazione graduale senza interruzioni operative.
Approccio implementativo:
L'azienda ha adottato una strategia di transizione progressiva, iniziando con veicoli dedicati a specifiche tratte operative per valutare concretamente le prestazioni del carburante alternativo in condizioni reali di lavoro. Questa metodologia ha permesso di verificare la piena compatibilità tecnica con i mezzi specializzati utilizzati per il trasporto di inerti, anche nelle condizioni operative più gravose.
Risultati osservati:
L'utilizzo dell'HVO nella flotta Bergamin ha confermato le aspettative in termini di prestazioni e affidabilità. Il carburante ha dimostrato di mantenere le caratteristiche operative necessarie per il trasporto di carichi pesanti, anche in condizioni impegnative come salite in quota con carico completo, temperature estive elevate e cicli intensi di lavoro nei cantieri. Gli autisti hanno apprezzato la sostanziale identità di comportamento rispetto al diesel tradizionale, facilitando l'accettazione del cambiamento.
La riduzione delle emissioni inquinanti ottenuta attraverso l'HVO ha inoltre rafforzato il posizionamento competitivo dell'azienda, particolare rilevante in un mercato sempre più attento ai criteri di sostenibilità ambientale.
L'esperienza maturata da Bergamin nell'integrazione dei carburanti alternativi ha evidenziato alcune pratiche ottimali:
Gestione rifornimenti: l'HVO è disponibile presso stazioni di servizio selezionate nel territorio del Triveneto. L'azienda ha organizzato percorsi ottimizzati che includono i punti di rifornimento disponibili, minimizzando le deviazioni e garantendo continuità operativa. La possibilità di utilizzare alternativamente HVO e diesel tradizionale offre inoltre flessibilità nella gestione quotidiana.
Formazione autisti: sessioni dedicate hanno familiarizzato i conducenti con le specifiche del carburante alternativo, eliminando le iniziali incertezze legate all'utilizzo di una tecnologia percepita come nuova. La comunicazione trasparente sui benefici ambientali e sulla sostanziale identità operativa rispetto al diesel ha favorito l'adesione del personale.
Monitoraggio prestazioni: l'integrazione dei dati di consumo e prestazioni nel sistema di fleet management ha permesso verifiche oggettive e continue, documentando l'affidabilità della soluzione e supportando decisioni strategiche basate su evidenze concrete.
Certificazione sostenibilità: la documentazione delle riduzioni emissive conseguite attraverso l'HVO viene integrata nella comunicazione aziendale e nei processi di qualificazione presso i clienti, rafforzando la reputazione di Bergamin come operatore attento alla sostenibilità.
Il Regolamento europeo 2023/851 (Euro 7) entrerà in vigore per i veicoli pesanti nel 2027, imponendo limiti emissivi drasticamente più stringenti. Le soglie per gli ossidi di azoto scenderanno a 200 mg/kWh (rispetto agli attuali 460 mg/kWh dell'Euro 6), mentre le emissioni di CO₂ dovranno ridursi del 45% entro il 2030 rispetto ai valori 2019. Questi obiettivi rendono praticamente obbligatoria l'adozione di carburanti alternativi o la transizione all'elettrico/idrogeno per le nuove immatricolazioni.
La Direttiva RED III (Renewable Energy Directive) innalza al 29% la quota minima di energie rinnovabili nei trasporti entro il 2030, con un obiettivo specifico del 5,5% per i carburanti avanzati (HVO, biometano, idrogeno verde). L'Italia ha recepito questi obiettivi nel Decreto Legislativo 8 novembre 2021, n. 199, prevedendo incentivi fiscali progressivamente crescenti per i biocarburanti avanzati.
Eni ha annunciato investimenti per 1,2 miliardi di euro nella bioraffinazione entro il 2026, con l'obiettivo di raddoppiare la capacità produttiva di HVO degli stabilimenti italiani (Venezia e Gela). Il piano prevede di raggiungere 2 milioni di tonnellate/anno di biocarburanti, posizionando l'Italia come secondo produttore europeo dopo la Finlandia.
I costruttori di veicoli industriali stanno intensificando la ricerca su motori dual-fuel (diesel/biometano) e celle a combustibile a idrogeno di seconda generazione, con autonomie previste superiori a 800 km e tempi di rifornimento sotto i 15 minuti. Scania ha anticipato per il 2025 il lancio di un trattore stradale a idrogeno con payload di 40 tonnellate, mentre Nikola Motors ha avviato la produzione di serie negli USA di camion fuel-cell destinati anche al mercato europeo.
Sul fronte delle infrastrutture, il PNRR ha stanziato fondi specifici per la realizzazione di 100 hydrogen valley (ecosistemi territoriali integrati di produzione, distribuzione e utilizzo dell'idrogeno) e per l'espansione della rete di rifornimento biometano lungo le principali direttrici autostradali.
Bergamin Trasporti ha definito un percorso strategico orientato alla sostenibilità, articolato su diversi fronti:
Consolidamento HVO: l'azienda sta progressivamente estendendo l'utilizzo dell'HVO sulla propria flotta, valorizzando la compatibilità immediata con i veicoli esistenti e i risultati positivi ottenuti nella fase di sperimentazione iniziale.
Diversificazione energetica: Bergamin monitora attivamente l'evoluzione delle tecnologie alternative, valutando l'integrazione futura di soluzioni complementari come il biometano per specifiche applicazioni operative, in funzione dello sviluppo dell'infrastruttura di rifornimento nel territorio di riferimento.
Scouting tecnologico: l'azienda mantiene un approccio di attenzione costante verso le innovazioni del settore, partecipando a iniziative di settore e collaborazioni con enti di ricerca per acquisire competenze sulle tecnologie emergenti come l'idrogeno, in vista della loro futura maturità commerciale.
Questo approccio graduale e pragmatico consente a Bergamin di coniugare gli obiettivi di sostenibilità ambientale con la necessaria efficienza operativa e solidità economica, rafforzando al contempo la competitività attraverso un posizionamento distintivo come operatore attento all'innovazione responsabile.
L'azienda partecipa inoltre a network territoriali di imprese di trasporto impegnate nella transizione sostenibile, condividendo esperienze e best practice per accelerare collettivamente l'adozione di soluzioni a basso impatto ambientale nel settore logistico del Triveneto.
La transizione verso carburanti alternativi nel trasporto di materiali inerti non è più una scelta discrezionale, ma un imperativo strategico dettato dall'evoluzione normativa, dalle dinamiche di mercato e dalla crescente sensibilità ambientale della committenza. L'HVO emerge come la soluzione più efficace e immediatamente implementabile, offrendo riduzioni emissive superiori all'85% senza compromessi operativi né investimenti in nuovi veicoli.
Il biometano e l'idrogeno rappresentano le frontiere tecnologiche per il medio-lungo termine, con potenzialità di azzeramento completo delle emissioni ma condizionate dallo sviluppo infrastrutturale e dalla riduzione dei costi di accesso. La coesistenza di molteplici soluzioni energetiche sarà la caratteristica distintiva della logistica sostenibile dei prossimi anni, richiedendo flessibilità strategica e capacità di adattamento continuo.
Bergamin Trasporti ha scelto di posizionarsi proattivamente in questa trasformazione, coniugando la solidità di oltre 50 anni di esperienza nel trasporto specializzato con un'attenzione concreta all'innovazione sostenibile. L'adozione dell'HVO e il monitoraggio attivo delle tecnologie emergenti testimoniano un impegno verso la responsabilità ambientale che va oltre la conformità normativa, trasformando una sfida settoriale in un'opportunità di crescita e differenziazione competitiva. Per un'azienda che opera quotidianamente nel trasporto di materiali inerti, la logistica sostenibile rappresenta una priorità operativa tangibile e un elemento distintivo dell'identità aziendale.
1. Cos'è esattamente l'HVO e come viene prodotto?
L'HVO (Hydrotreated Vegetable Oil) è un diesel paraffinico sintetico ottenuto attraverso l'idrogenazione di oli vegetali (colza, girasole, palma sostenibile) e grassi di scarto (oli alimentari esausti, grassi animali). Il processo di raffinazione avanzata sottopone le materie prime ad alte temperature (300-400°C) e pressioni (50-150 bar) in presenza di idrogeno, producendo un carburante chimicamente identico al diesel fossile ma con origine rinnovabile. L'HVO di Eni proviene per il 100% da materie prime certificate sostenibili secondo lo schema ISCC (International Sustainability and Carbon Certification).
2. L'HVO può danneggiare i motori o richiedere manutenzioni più frequenti?
No, al contrario. L'HVO ha un numero di cetano superiore (>70 rispetto a 51 del diesel standard), migliori proprietà lubrificanti e produce meno residui carboniosi. Test su oltre 5 milioni di km cumulativi condotti da costruttori come Scania e Volvo hanno documentato una riduzione dell'usura dei componenti del sistema di iniezione e una minore formazione di depositi nel circuito di scarico. Diverse aziende di trasporto hanno riscontrato una diminuzione degli interventi straordinari su filtri antiparticolato e sistemi di ricircolo gas di scarico sui veicoli alimentati a HVO.
3. Posso mischiare HVO e diesel fossile nel serbatoio?
Sì, l'HVO è completamente miscibile con il diesel fossile in qualsiasi proporzione senza problematiche tecniche. Questa caratteristica consente una transizione graduale e reversibile, permettendo ai fleet manager di gestire rifornimenti misti senza necessità di svuotamento o lavaggio dei serbatoi. Le prestazioni sono proporzionali alla percentuale di HVO utilizzata: con una miscela 50/50, la riduzione di CO₂ sarà circa del 45% rispetto al diesel puro.
4. Quali sono i costi effettivi rispetto al diesel tradizionale?
Il prezzo medio dell'HVO è superiore del 15-20% rispetto al diesel fossile (settembre 2024: €1,78/litro HVO vs €1,50/litro diesel). Tuttavia, il differenziale viene ridotto da: credito d'imposta del 20% (Legge di Bilancio 2024), riduzione costi manutenzione (8-12%), migliore efficienza energetica (+2-3% su ciclo extraurbano) e vantaggi competitivi per l'accesso a gare d'appalto green. Il costo totale di proprietà (TCO) si equipara al diesel su percorrenze superiori a 80.000 km/anno.
5. Il biometano è adatto al trasporto di materiali pesanti come gli inerti?
Sì, i moderni motori LNG (Gas Naturale Liquefatto) sviluppano coppia e potenza equivalenti ai diesel, rendendoli perfettamente idonei al trasporto di carichi pesanti. Iveco S-Way NP, Scania G 340 LNG e Volvo FH 460 LNG sono esempi di trattori stradali biometano con capacità di traino fino a 40 tonnellate. L'autonomia raggiunge i 1.600 km con serbatoi LNG da 400 litri, adeguata per l'operatività nel trasporto inerti che raramente supera i 300 km/tratta in area Triveneto.
6. Bergamin garantisce la disponibilità continua di carburanti alternativi?
Bergamin ha strutturato partnership con fornitori di carburanti alternativi per garantire continuità operativa. La strategia di rifornimento è stata organizzata sfruttando la rete di stazioni disponibili nel territorio del Triveneto, mentre la compatibilità dual-fuel (HVO + diesel) dei veicoli assicura flessibilità totale senza rischi per la regolarità del servizio, anche in caso di indisponibilità temporanea del carburante alternativo.
7. I carburanti alternativi comportano penalizzazioni nelle prestazioni o nell'autonomia?
No per l'HVO, che ha un contenuto energetico sostanzialmente identico al diesel (43,1 MJ/kg vs 43,0 MJ/kg) e mantiene consumi invariati. Il biometano ha un contenuto energetico inferiore (53,6 MJ/kg contro 43 MJ/kg del diesel, ma maggiore densità di stoccaggio come LNG), bilanciato da un'efficienza di combustione superiore che risulta in consumi equivalenti su ciclo autostradale. L'idrogeno richiede volumi di stoccaggio maggiori ma offre efficienza energetica superiore del 40-50% nei sistemi fuel-cell.
8. Quali certificazioni ambientali posso ottenere utilizzando carburanti alternativi?
L'utilizzo di HVO o biometano consente di accedere a certificazioni ISO 14064 (Carbon Footprint), riduzione verificabile delle emissioni Scope 1 secondo il GHG Protocol, rating ESG migliorati e requisiti preferenziali in gare d'appalto con Criteri Ambientali Minimi (CAM). Le riduzioni emissive conseguite attraverso l'utilizzo di carburanti alternativi possono essere certificate da enti terzi accreditati e valorizzate nei processi di qualificazione fornitori presso committenti pubblici e privati.
9. L'idrogeno è una soluzione realistica per il trasporto inerti nel breve termine?
Non ancora. L'idrogeno verde (prodotto da elettrolisi rinnovabile) ha costi di produzione attualmente tripli rispetto al diesel (€8-12/kg vs equivalente energetico di €1,50/litro diesel) e l'infrastruttura di rifornimento è limitata (37 stazioni in Italia). I veicoli sono in fase prototipale con costi d'acquisto proibitivi (€400.000+ per un trattore fuel-cell). La maturità commerciale è prevista per il 2028-2030, quando produzione di massa e economie di scala ridurranno il gap economico. Le aziende più attente monitorano attivamente questi sviluppi per prepararsi alla transizione futura.
10. Perché scegliere Bergamin per il trasporto sostenibile di materiali inerti?
Bergamin coniuga oltre 50 anni di esperienza nel trasporto specializzato con un impegno concreto verso la sostenibilità ambientale. L'azienda sta attivamente implementando l'utilizzo di carburanti alternativi come l'HVO sulla propria flotta, operando con mezzi moderni e efficienti, e investendo in tecnologie che riducono significativamente l'impatto ambientale. La combinazione di competenza operativa consolidata, attenzione all'innovazione sostenibile e trasparenza nell'approccio alla responsabilità ambientale fa di Bergamin un partner affidabile per aziende che cercano efficienza e coscienza ecologica nel trasporto di materiali inerti.
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